L’ebook: benedizione o condanna?

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Lo so, lo so. Se avete anche solo la metà della mia passione per la lettura starete già pensando: ma vuoi mettere il profumo di un libro fresco di stampa, passare i polpastrelli sulla carta, avere una testimonianza fisica del proprio viaggio all’interno di quel mondo letterario? Sono perfettamente d’accordo. Io i libri devo maltrattarli per sentirli davvero miei, letti e vissuti. Il segno lo tengo se va bene piegandolo l’angolo, ma più spesso semplicemente appoggiando il libro, aperto e a faccia in giù, sul tavolo, sul letto, sul pavimento, poco importa dove. Pagine spiegazzate o addirittura volanti (qui do la colpa alle rilegature di scarsa qualità), macchie di sugo… Insomma, se un libro finisce per odorare di caffè e crema solare vuol dire che è bello, che è stato impossibile posarlo anche quando sarebbe stato il caso di farlo.

Ho iniziato a usare l’e-reader con diffidenza e per questioni puramente pratiche, scoprendo, mio malgrado, che se un libro è davvero bello poco importa come o dove lo si legge. Il piacere di un buon libro non è per nulla sminuito dal digitale, è solo la nostra visione romantica della lettura a soffrire. Certo l’e-reader non tollera altrettanto bene gli spruzzi di caffè e i voli per terra, ma offre molti altri vantaggi. Se viaggiate molto (treno, pullman, aereo, metro) e soprattutto se studiate e/o traducete, l’e-reader è uno strumento fantastico. Avete degli articoli da leggere per la tesi? Invece di stamparli potete visualizzare il documento word o pdf sull’e-reader. Volete farvi un’idea generale riguardo a un argomento per voi nuovo? Amazon vi permette di scaricare gratuitamente l’inizio dei testi; spesso si tratta di meno di un capitolo, ma in genere basta per capire se il libro in questione può davvero esservi utile. Inoltre, sull’e-reader potrete consultare uno dei vari dizionari integrati o persino fare ricerche su internet (anche se, almeno nell’e-reader che ho io, il browser è solo sperimentale). Traducendo saggistica o, spesso, purtroppo, cose ancora più tecniche, la possibilità di fare ricerche su internet per me è utilissima. Certo, queste sono tutte cose che fa anche un portatile, ma con peso e dimensioni molto maggiori.

Infine, un altro vantaggio riguarda la disponibilità immediata di testi in lingue diverse. Non occorre più andare in librerie specializzate o addirittura all’estero per avere a disposizione un’ampia selezione di libri in lingua straniera, ora basta un click. Certo questo comporta anche risvolti negativi. Il mercato cartaceo ha sofferto l’avvento di internet (non solo dell’e-book, ma anche dei distributori online), come testimonia la storia di questa libreria milanese costretta alla chiusura.

Riguardo alla perdita dell’elemento “romantico” della lettura, cui ho accennato in precedenza, raccomando questo interessantissimo blog (in inglese) che raccoglie le dediche trovate sulle pagine di libri usati e secondo me rappresenta una delle ragioni per cui il libro cartaceo non sparirà mai del tutto.

Indipendentemente da preferenze personali, penso che non si possa ignorare il fatto che l’ebook stia cambiando il mondo dell’editoria. Stanno già nascendo, e nasceranno in futuro, nuovi generi di letteratura, ‘miniromanzi’ che si leggono in un’ora e mezza, in metro, sullo smartphone. Pubblicare un libro è diventata un’operazione meno rischiosa e meno costosa e questo comporta una maggiore varietà dei contenuti disponibili e una maggiore facilità di accesso al mercato editoriale per gli scrittori (e i traduttori) esordienti. Resta da vedere se  ciò implichi anche un calo di prestigio e qualità dei testi pubblicati.